Rachitismo ipofosfatemico vitamina d resistente
Malattie del metabolismo
Il Rachitismo-ipofosfatemico-vitamina-D-resistente è una rara forma genetica di rachitismo, caratterizzata da una riduzione della concentrazione del fosfato nel sangue con conseguente alterata mineralizzazione ossea e ridotto accrescimento osseo. Trattasi di un dosordine secondario ad un difetto del trasporto del fosfato, a livello dei tubuli renali, causante un'eccessiva perdita di fosfato con le orine e da un alterato metabolismo della vitamina D. Questo disordine è stato descritto per la prima volta dal dr. Albright nel 1937. Le manifestazioni principali del rachitismo ipofosfatemico vitamina D resistente comprendono alterazioni scheletriche, deformità a carico degli arti inferiori, dolori ossei e tendinei, ritardo nella crescita e ascessi dentari. I primi segni e sintomi solitamente iniziano a comparire durante il 1°-2° anno di vita. Tipiche sono le alterazioni scheletriche caratterizzate da ossa deboli, sottili ed incurvate (rachitismo). Non rare anche le fratture ed un anormalo allungamento osseo a livello dell'inserzione muscolare; possono inoltre essere presenti crampi muscolari, andatura dondolante associata ad anomalie dell'articolazione dell'anca, dolore alle ginocchia, ginocchia valghe o vare, sviluppo ridotto (soprattutto delle gambe) e sviluppo anomalo del cranio e/o delle coste (pectus excavatum). Frequenti sono anche le anomalie dentali quali l'eruzione tardiva dei denti, anomalie dello smalto e tendenza allo sviluppo di ascessi spontanei. E' stato infatti dimostrato che questi ultimi dipendono da un'importante suscettibilità alla carie dal momento che in questi pazienti i denti sono molto fragili e facilmente aggredibili da parte dei batteri presenti nella cavità orale. I segni e sintomi variano da medi fino a gravi, con dolore e rigidità di schiena, anche e spalle che possono limitare la mobilità. La diagnosi viene posta sulla base delle indagini effettuate nel sangue (ipofosfatemia, elevata fosfatasi alcalina, bassi o normali livelli sierici di vitamina D, normali livelli di paratormone) e nelle urine (iperfosfaturia), e sulla base dei referti radiografici. Le indagini radiologiche infatti sono in grado di evidenziare un'insufficiente mineralizzazione ossea a livello della cartilagine dell'epifisi (estremità di un osso lungo interamente cartilaginea) in accrescimento ed ossea. L'aspettativa di vita é normale. CAUSE: I sintomi della malattia sono determinati da un alterato metabolismo soprattutto del fosforo, ma anche del calcio e della vitamina D. Il fosforo infatti svolge un importante ruolo per il normale sviluppo osseo e per il metabolismo minerale. Il principale organo che regola la concentrazione del fosforo nel sangue è il rene. Infatti a livello dei tubuli renali prossimali del rene il fosforo viene riassorbito nel torrente circolatorio per l'80% tramite una specifica proteina che presenta attività di "Co-trasportatore degli ioni Na e fosfato". Recentemente è stato individuato uno dei geni responsabili del Rachitismo ipofosfatemico vitamina D-resistente, il gene PHEX, localizzato sul cromosoma X. Esso è importante per la corretta sintesi di alcune proteine regolatrici del Co-trasportatore degli ioni Na e fosfato renale e di conseguenza una sua anomalia potrebbe determinare una ridotta espressione del Co-trasportatore Na-fosfato. Un altro fattore importante di questo disordine é rappresentato da un contestuale ridotto assorbimento intestinale di calcio e fosforo a livello intestinale. CONSULENZA GENETICA: E' indicata. La forma più comune della malattia viene trasmessa con modalità dominante legata al cromosoma X. In questo tipo di trasmissione, una donna affetta ha la probabilità del 50% di trasmettere la malattia ad ogni gravidanza, e le femmine mostrano una sintomatologia più lieve rispetto ai maschi; invece un maschio affetto trasmette la malattia solo alle figlie femmine, i figli maschi sono sani. Sono state descritte altre forme ereditarie che non differiscono tanto clinicamente ma implicano un diverso rischio di ricorrenza della malattia, sono le forme autosomiche dominanti e recessive. Nella forma dominante il soggetto affetto ha un rischio del 50% di trasmettere la malattia alla progenie, nella recessiva il rischio è pari 25% solo se anche l’altro genitore è affetto. Sono infine riportati rari casi sporadici (senza cioè una familiarità). TERAPIE STANDARD: Il trattamento consiste nell'assunzione per via orale di fosfato e vitamina D, di solito sotto forma di calcitriolo, fino a quando si arresta la crescita. I pazienti devono essere attentamente monitorati durante il trattamento per prevenire l'ipercalciuria e la nefrocalcinosi, possibili complicanze secondarie alla terapia. I pazienti trattati correttamente possono raggiungere in età adulta un'altezza di 170 cm (contro i 130-165 dei pazienti non trattati). In caso di crescita ossea anomala, il trattamento é di tipo chirurgico. Data la frequente comparsa di ascessi dentali sono molto importanti periodici controlli odontostomatologici. TERAPIE SPERIMENTALI: Non note.
Dati epidemiologia
La malattia colpisce uomini e donne in uguale misura; solitamente é più grave nei maschi. I portatori adulti asintomatici sono solo donne. Negli Stati Uniti la prevalenza della malattia è di 2:10.000 abitanti. La prevalenza in Piemonte e Valle d'Aosta è stimata in 0,9 casi su 100.000.
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[Rachitismo ipofostatemico vitamina D resistente]
Codice esenzione: RC0170
Ambito di esenzione: nazionale
Cod. Orphanet: 437